In viaggio, notte tra il 25 e il 26 giugno 2008
Filano via veloci i boschi della Slovenia e i cerbiatti che giocano con i fari della nostra auto.
Poi è un mattino azzurro sui monti della Lika che spuntano dalla nebbia.
Ancora un cervo, e uno scoiattolo, e operai in attesa della corriera lungo la strada bagnata, e case che portano le ferite d’una guerra che sembra lontana, ma è stata fatica di contadini avvezzi a ricostruire con mani pazienti, a piegare la schiena al dolore.
27 giugno 2008
Plitvice è un incanto d’acque in una terra di frontiera, in cui si morde la fame.
Vrsi – Mulo, 29 giugno 2008
In questa lontananza assoluta da tutto ciò che mi è quotidiano (lavoro, web, telefono, libri, poesia), una solitudine che è quasi salutare dimenticanza, oggi ti ho pensato, in un momento di beatitudine estrema, contro sole e contro vento, con tutto l’orizzonte aperto davanti allo sguardo, che non lo si poteva colmare.
E il mio pensiero s’è spinto in alto.
Libero.
In pace.
Vrsi – Gospa od Zečeva, 1 luglio 2008
Bianco accecante della roccia scoscesa, dilavata dall’acqua, blu cobalto del mare.
Profilo delle isole all’orizzonte, verde-arancio nella luce, e spruzzi di giallo dei fiori del cardo sui pendii scalati dalle greggi.
È questa bellezza aspra e selvaggia, che mi taglia il respiro, che mi pulisce e mi scava come il vento la pietra, che vorrei condividere con te.
Isole Kornati, 2 luglio 2008
Ho fatto il bagno in un mare di smeraldo.
3 luglio 2008
Šibenik è una città cadente, con le case addossate l’una all’altra, e gatti magri come nei bassorilievi dell’antico Egitto.
Il parco del Krka è violentato da orde di turisti in mutande che fanno il bagno nelle cascate e bivaccano ovunque, spolpando il terreno, come sciami di locuste.
4 luglio 2008
Siamo tornati a Vir, a contenderci la spiaggia coi gabbiani e gli altri uccelli che fanno il nido nella terra.
Poi abbiamo mangiato pesce affacciati alla porta di Nin e detto arrivederci alla Dalmazia.
Nerezine – Galboka, 5 luglio 2008
Sono sulla mia spiaggia. Non è cambiata per niente.
È l’ora in cui i turisti vanno a cena e il mare lascia intravedere i suoi tesori.
Le rondini volano a pelo d’acqua, le cicale cantano tra i pini, le onde, lunghe, sono verdi e le isole rosa-azzurre, tutt’intorno.
La luce declina, si alza la marea con un suono dolce, che scivola sulla riva.
Rintocca la campana di Santa Maddalena.
Nella case vicine arde un fuoco di legna.
È un tramonto tranquillo e io sono felice.
6 luglio 2008
E anche le stelle si vedono ancora tutte.
A milioni.
7 luglio 2008
Un Cohiba alla tua salute, in una sera di temporale che ti piacerebbe molto, con le nuvole aggrovigliate alle stelle e i lampi che vengono dal mare.
Manca solo di ascoltare Nestor’s Saga.
8 – 13 luglio 2008
Poi non ho avuto voglia neppure di scrivere.
Soltanto emozioni.
A casa, 14 luglio 2008
Riprendo il capitolo da dove l’ho interrotto. Da una musica.
Casa mi accoglie con il cielo ripulito dai temporali, come più lo amo.
Alla fine, la vacanza è tutta dentro di me.
Mi accendo il toscano del ritorno mentre sale la luna.
Soundtrack: Coldplay, Life In Technicolor