maggio 2006
ieri sono andata a zonzo per i campi dietro casa
la strada nuova è quasi finita
larghissima, piena di rotonde, immagino già i camion
nella quiete della campagna è quasi spettrale
ma presto sarà reale, ben viva, spaccando in due i coltivi
portando puzza, rumore, polvere, caldo, gas
la natura è destinata a soccombere
ma resiste
sopra una roggia dove scorre ancora un filo d’acqua stento
decine e decine di lucciole
saranno stati venticinque anni che non ne vedevo più
fiochi lumini nel blu della notte
mi circondano, mi tagliano la strada
ormai la luce declina, il sentiero è quasi invisibile
indovino le pozzanghere dal chiaro delle nuvole specchiate dentro
e, vicino a casa, una sorpresa nuova
un po’ storditi dai lampioni, due porcospini
fanno la palla al mio passaggio credendosi invisibili
sì
resistere
esistere
sì
il sole, il lago
ho bisogno d’orizzonti che s’allarghino
di profumi che s’affratellino al sambuco
aspetto sabato come una benedizione per lo spirito
non vedo l’ora di abbracciarti