L’attracco dei traghetti alle cinque del mattino. La biglietteria, minuscola e bianca, che sembra piegarsi nel vento.
La sirena della nave in arrivo. La mezz’ora di traversata.
Ogni onda che colpisce lo scafo un metro guadagnato verso il centro del mio essere.
È la sagoma dell’isola, che si staglia compatta nell’azzurro, con le sue rocce aride, i suoi arbusti piegati, il suo gusto violento di bacche, le sue pecore sparse, i suoi asini lenti, il respiro del mio cuore che ti dono poco a poco.
Col pensiero.
13 marzo 2007